novalogos

Novitá

Francesca “dada” Knorr

Neurobiscotti

Pandemia e publicità

Neurobiscotti è un agile resoconto del passaggio dalla tv generalista e “pedagogica” alla società “biomediatica” fatta di connessione e profilazione continua dei consumatori e apre alla critica del Metaverso o “Pianeta D”. Come sono cambiati gli spot pubblicitari durante la pandemia? Contribuendo all’analisi dell’influenza della pandemia da Covid sulla società, l’autrice si concentra sugli stili e sui contenuti degli spot pubblicitari televisivi rintracciando ansie, tic e mutazioni nella percezione e proposizione del Sé sugli schermi. I “lockdown” hanno accentuato processi di ristrutturazione psicologica e sociale che non sono evidenti solo nel linguaggio efficientista dei Governi ma si rivelano, e svelano, negli spot pubblicitari e nei loro sottotesti onirici. - Prefazione di Bruno Ballardini

Kevin Attell

Gatti e zecche

Agamben e Derrida sull’animale

Il confronto fra Giorgio Agamben e Jacques Derrida sull’“animale” ha influenzato il vocabolario filosofico degli ultimi venti anni, aprendo ambiti di ricerca nuovi nella teoria e nella prassi. Sullo sfondo dell’intera opera dei due pensatori, L’aperto. L’uomo e l’animale di Agamben e L’animale che dunque sono di Derrida appaiono tutt’altro che casi episodici. Al contrario mettono in risalto i tratti più caratteristici del loro pensiero, esemplificati da due figure molto emblematiche: la zecca (capace, per Agamben, di restare per anni in uno stato di pura potenza) e la gatta (il cui sguardo, per Derrida, fa vacillare tutta la presunzione del soggetto umano). Biopolitica e zoopolitica in che rapporto stanno con la questione animale? Gatti e zecche di Kevin Attell risponde a questa e ad altre domande assumendo una prospettiva agambeniana capace di chiarirne alcuni aspetti problematici e di rispondere ai tanti interventi di stampo derridiano che negli anni hanno costellato l’acceso dibattito sull’animalità.

Christian Laval, Francis Vergne

Educazione democratica

La rivoluzione dell'istruzione che verrà

Sempre più spesso l’istruzione viene considerata strumento di selezione meritocratica, anziché luogo di crescita culturale e partecipazione democratica. È giunto il momento di concepire una scuola e un’università che formino persone capaci di governare il proprio destino e di immaginare un futuro desiderabile e una Terra abitabile! Per preparare l’educazione democratica di domani, il libro tematizza cinque principi connessi fra loro da cui ricavare proposte concrete: la libertà di pensiero, con la creazione di un’istituzione di tipo federale che integri i docenti di ogni grado per proteggere la libertà di ricerca e di insegnamento dalle pressioni dei poteri organizzati; l’uguaglianza reale nell’accesso alla cultura e alla conoscenza, attraverso politiche di contrasto alle disuguaglianze sociali e territoriali; l’apertura a una cultura comune di fronte alle sfide poste dall’emergenza ecologica, dal femminismo e dal pluralismo delle culture; una pedagogia istituente, ovvero l’insieme di pratiche che fanno della democrazia il principio di funzionamento dell’istituzione educativa e della formazione degli studenti; l’autogoverno delle scuole e delle università in qualità di comuni educativi. Il volume propone un progetto sistematico che considera le istituzioni educative nel loro insieme, dalla scuola primaria all’università, e non separa la trasformazione dell’istruzione da quella della società nel suo complesso. La sua ambizione è delineare i tratti fondamentali di un’educazione democratica ancora a venire, e includerla pienamente in una società basata sui principi della solidarietà, della sostenibilità ecologica e dell’uguaglianza.

Carlo Genova, Martina Tazzara

Giovani e impegno politico

La partecipazione nei gruppi della sinistra radicale

PROSSIMAMANTE IN LIBRERIA - Il rapporto tra giovani e politica non è semplice: solo una minoranza di giovani attribuisce molta importanza alla politica, solo una minoranza esprime fiducia nelle istituzioni politiche, solo una minoranza si considera politicamente attiva. Ma sarebbe sbagliato considerare questi giovani come del tutto disillusi o addirittura, come si diceva in passato, ripiegati nel privato. In realtà una parte consistente di loro è coinvolta in una varietà di forme di partecipazione, alcune di tipo più sociale, ma altre di natura chiaramente politica, orientate come sono ad influire sulle scelte dei centri decisionali, o – nelle forme più radicali – a mettere in discussione quegli stessi centri decisionali, e più in generale l’attuale assetto politico, economico e culturale della società in cui vivono. Presentando i risultati di una recente ricerca su i giovani attivisti dei gruppi di sinistra radicale in Italia, il volume mostra però come il loro coinvolgimento non può essere inteso solo come forma di partecipazione politica, derivando da motivazioni e avendo significati che oltrepassano ampiamente i confini del politico, e connettendosi a desideri di sperimentazione, espressione di sé e costruzione di identità collettive che nel loro complesso esprimono un più ampio e distintivo lifestyle.

Global Maradona

Dall’uomo all’eroe sportivo Dalla celebrità al mito

Maradona è stato un grande calciatore, un uomo e un atleta di straordinari successi e di cadute sia in ambito sportivo che nella vita quotidiana; è stato una celebrità planetaria, pienamente inserito nelle dinamiche dello sport spettacolarizzato e commercializzato; è stato ed è un catalizzatore di conflitti, culturali, politici, giuridici, come quelli legati al suo lascito economico o allo sfruttamento della sua immagine; è stato ed è ancora idolo ed eroe per diverse generazioni di appassionati che hanno potuto e possono trovare in lui appigli identitari capaci di andare anche oltre l’aspetto sportivo; infine, con la sua morte, egli si è definitivamente elevato a mito, ma anche a modello delle contraddizioni umane. Icona significativa della cultura e della tradizione popolare in Argentina e a Napoli, ma anche fenomeno culturale globale, che trova diramazioni, letture, studi su scala internazionale.

Giovanni Caravita , Carlo Genova

Skateboard

Una ricerca sul contesto italiano

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Nato nella California degli anni Sessanta come derivazione del surf, approdato in Italia verso la metà del decennio successivo, solo negli anni Novanta lo skateboard conoscerà però qui la sua prima grande ondata di successo, complice anche il passaggio dalle tavole più corte e strette “da marciapiede” a quelle più larghe, che permettono una maggiore gamma di evoluzioni. A partire da quel momento lo skateboard si diffonde e si ramifica, diventando nell’ultimo decennio una delle pratiche urbane più significative, da un lato mantenendo la propria origine trasgressiva e subculturale, dall’altro lato istituzionalizzandosi come sport, con tanto di scuole, competizioni e parchi riservati. Questa pratica prende forma attraverso lo stretto rapporto che intrattiene con lo spazio urbano: gli skaters vedono e utilizzano strade, marciapiedi, scalinate, muri e arredo urbano in maniera alternativa ed insolita, sfidando i significati e gli usi convenzionalmente associati a tali luoghi. Mostrando i risultati di una recente ricerca sul rapporto tra skateboard e spazio urbano in Italia, il libro esplora questa complessità, a partire dalle voci degli stessi skaters.