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Svāmī Satcidānandendra Sarasvatī

Śri Śri Satcidānandendra Sarasvatī Svāmīji nacque nel 1880 nel villaggio di Chikkamaga-lur, Regno di Mysore, da modesta famiglia brāhmaṇica. Intraprese gli studi scolastici del Regno, fino al secondo livello universitario, la laurea in Lingua e cultura inglese. A undici anni, quando gli fu conferito il cordone brāhmaṇico, intraprese lo studio del sanscrito; così raggiunse un’estrema maestria nell’uso di questa lingua, assieme all’inglese e al kannaḍa, sua lingua madre. A sedici anni fu iniziato da un paṇḍita di pātañjala yoga. Intraprese la carriera dell’insegnamento, che professò fino al suo pensionamento nel 1938. La svolta nella sua vita s’avverò quando nel 1910 fu accettato come discepolo dal Jagadguru di Shringeri. Da quel momento cominciò una copiosa produzione di opere vedāntiche nelle tre lingue che padroneggiava, essendo presto riconosciuto come uno dei massimi rappresentanti della dottrina śaṃkariana. Nel 1920 istituì anche la Fondazione Adhyatma Prakasha Karialaya al fine di diffondere la vera dottrina vedāntica e di denunciarne le false interpretazioni. Nel 1948 assunse il saṃnyāsa, proseguendo la sua azione in favore dell’Advaita Vedānta. Lasciò la sua spoglia umana nel 1975.


Svāmī Satcidānandendra Sarasvatī
Dottrina e metodo dell'Advaita Vedānta